Battesimo

Il Battesimo.

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                    Il Battesimo  è l’ingresso alla casa del Padre.     È la porta che ti apre gli altri sacramenti.                                                                                       È nascere,  tra le braccia  di Dio.

 

I simboli.

L’olio dei catecumeni.     

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Prima bisogna pulire la casa.     Levare il peccato originale.

Ci si nasce. Te lo hanno passato Adamo ed Eva.  È la colpa di voler stare al posto di Dio. Sopra a Dio. Più di Dio. Senza Dio.    E stai male.

È come un virus  nel computer.    Che lo fa andare lento,   che non lo fa funzionare,  che lo fa bloccare.  E te lo rovina.    È come una catena, che ti imprigiona.    È come uno spago, che ti lega.   È come un chiodo, che ti fissa.    Come un peso, che ti schiaccia.   Lo devi levare.

Ecco  l’olio dei catecumeni,   è quello che ti libera.

L’olio sul petto a forma di croce, è l’olio santo.   È lo Spirito Santo.  È lui che ti porta Gesù. Ti da la forza di Gesù.      La potenza di Gesù.  Che ti fa diventare forte.  Ti protegge, ti ripara, ti prepara.   Ad essere salvato.  Ora sei pronto.

 

 

L’acqua.

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Il sacerdote, con le sue mani consacrate,   fa scendere lo Spirito Santo,  nell’acqua.

 

E l’acqua non è più come prima.    È diventata santa.   Ora dentro c’è,  lo Spirito Santo.   E lo Spirito Santo ha portato con lui,   il Padre  e il Figlio.

Ora vieni immerso nel Padre, nel Figlio, e nello Spirito Santo.

È Gesù che nell’acqua santa, ti lava la macchia del peccato originale. Ti leva il peccato. Solo lui lo può fare.   È lui,  che ti cambia.  È lui,  che ti salva.   È  lui che ti prende con sé,  e ti fa risorgere.  Ti fa rinascere. Con lui e come lui. 

Quando esci  dall’acqua,  è come quando esci dalla pancia della mamma.   Sei nato.  Sei nato di nuovo. Sei nato nuovo.   Sei nato in Dio.  Nel cuore di Dio.    Sei entrato nella casa del Padre.    Sei entrato nella famiglia di Dio.     Sei diventato  figlio adottivo di Dio.    Sei  nato,  nel paradiso.   E tutti gli angeli e i santi fanno festa in cielo,  per te.   E anche sulla terra.

 

 

La veste bianca.

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La veste bianca,   è il segno che sei diventato   pulito, splendente, nuovo.    È il segno che sei diventato santo.    È  la veste bianca, dei santi.

 

 

 

 

Sacro crisma.  

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L’olio,  sul capo.   È l’olio dell’unzione, con cui venivano unti e consacrati i re, i profeti e i sacerdoti.   È  l’olio santo. È l’olio dello Spirito Santo.  È lo Spirito Santo che ti consacra.  Sei diventato sacro.  Sei diventato di Dio.  Riservato a Dio. Dedicato a Dio.  Dalla parte di Dio.   Come Gesù e con Gesù.

Quell’olio, fa scendere lo Spirito Santo, su di te.    Lo Spirito Santo viene,  in te.

Quell’olio sulla fronte,  a forma di croce,   è il segno, il simbolo, il sigillo  che sei di Dio.  Che appartieni a Dio.  E nessuno ti può più toccare.    E nessuno ti può più portare via,   da lui.

 

 

La candela accesa.

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È il cero pasquale.   È la candela della Pasqua.   È Gesù della Pasqua,  che è la luce.   Che ti da la luce e ti fa vedere.     E tu prendi la luce da lui.  E tu diventi luce,  in lui.

 

 

Padrino e madrina.

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Sono un padre e una madre spirituali, in aiuto ai tuoi genitori.   Sono quelli che devono aiutarti a tenere accesa la luce.  Quelli che ti danno la luce, quando si spegne la fiamma.  Che ti danno Gesù, quando lo hai perso.  E te lo fanno ritrovare.

 

 

Padre nostro.

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Ora puoi dire con Gesù:  Padre nostro.   Ora puoi parlare con Gesù,  al Padre che è nei cieli.

 

 

 

Nella Chiesa.

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Ora sei figlio di Dio, insieme agli altri figli di Dio.  Sei nella chiesa.    Fai parte della Chiesa.  Come un mattone fa parte della casa.     Come una cellula fa parte del corpo.  Fai parte del corpo mistico di Gesù,   risorto.

 

 

 

 

  

 Battesimo. Pdf.   (Clicca sulla riga)

 

 

 

 

 

Il Matrimonio

Il Matrimonio.

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Il Matrimonio    è il sacramento dell’unione.    È l’unione  tra un uomo e una donna.   E la loro unione con Dio.

 

 

L’uomo e la donna. 

Nozze_di_Maria_e_Giuseppe (4)Due cose diverse, distinte, opposte.   Due metà che,  insieme,   fanno una cosa intera,  che prima non c’era.    Che non è,   l’uno o l’altra,   ma è nuova.   Che non è dell’uno  o dell’altra,  ma è divina.    È di Dio.    È  in Dio.

Come due pezzi diversi  di un puzzle,   che combaciano,   e insieme,   formano  un disegno  che prima non c’era.     Come  il polo positivo  e il polo negativo,   fanno la pila.  Se i poli  sono opposti,  scorre l’energia.     Se  sono uguali,  non scorre .   E non fanno la pila.

 

 

Il celebrante.

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Sono gli sposi,   i ministri del sacramento.     Quelli che lo celebrano.    Quelli che lo fanno.   Che lo rendono  vero,  valido, sicuro.

 

 

 

Accoglienza.

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Sono loro che portano  il  Noi,  a Dio.   Che lo offrono a Dio.  Che lo riconoscono come suo.  Che lo vogliono vivere con Dio.   E non vogliono stare, senza di lui.

 

 

 

 

Le mani unite.

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È il segno della loro unione.  Prendersi per mano.  Non essere più soli.  Ma stare nelle mani nell’altro.  Con l’altro,   e per l’altro.    L’amore,   è per.     Non  è   1 + 1   = 2,   ma  è    1 x 1   =  1.

 

Ma non ci sono solo le loro mani.    Sulle loro,  ci sono le mani anche di Gesù.   Gesù le unisce,  le consacra, le rende sacre,  dedicate a Dio,  riservate a Dio,  di Dio.    È Gesù che gliele tiene, quando non ce la fanno a tenerle unite.  E gliele fa ritrovare.

 

 

 

Il   Si.

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Non bastano le mani.   Il   Sì,  è la tua scelta, la tua decisione, la tua volontà. Chiara.  Davanti a tutti.   È  il Si, all’altro.    È il Si, a Dio.

 

Si,   a prendere lei , come tua sposa.   A farla entrare, in te.    A farla diventare, una parte di te.  Un pezzo del tuo cuore.    Senza, non ci puoi stare.

Si,    al tuo amore per lei.   Te lo ha dato Dio.  Non è il tuo, è il suo.  Lo ha preparato per te, da sempre.   Lo ha fatto nascere in te, per sempre.

Si,   ad amarla,   come la ama Dio.   Con l’amore di Dio.  Insieme a Dio.

Si,   ad onorarla.   È una creatura di Dio.  L’ha fatta Dio, per te.  È di Dio.

Si,   a rispettarla.   A prenderti cura di lei, come farebbe Dio.   A fargli sentire l’abbraccio di Dio, in te.

Si,   ad essergli  fedele  sempre.   Lei è la tua metà.  Non ci può stare un’altra.   Se non c’è lei,   non c’è il noi.    E non ci sei tu.    E non c’è Dio.

Si,   a Dio,   nel vostro amore.    Solo lui lo fa diventare,   più forte  di ogni cosa.    Solo con lui,    diventa  un amore al cubo.

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Si,   all’amore di Dio,   nel vostro amore.     È l’amore di Dio sposo,  per la Chiesa,  sua sposa.     Partecipa con il tuo.   Diventa tuo.   Diventa parte di te.   E tu diventi parte di lui.    Non è solo il tuo matrimonio.   È un matrimonio doppio.    Che si riflette in Dio.   E Dio si riflette,  nel tuo.

 

 

 

 

 

 

Benedizione degli anelli.

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Al tuo Si,  risponde Dio.    E viene lo Spirito Santo.   Scende su di voi,  e porta la Trinità.       E santifica gli anelli,  e li fa diventare un segno di Dio.

 

 

Scambio degli anelli.

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Ricevi  questo anello.   

 

 

Questo anello  è il segno del mio cuore,  che sta con te.    Sull’anulare, perché da quel dito parte una vena, che arriva diritta, al suo cuore.

È il segno della mia fedeltà.   È il segno che appartengo a te e a nessun altro.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.     Nella Trinità.   Con la Trinità.    Come,  la Trinità.

 

 

 

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Ora  non siete  più due.     Ora  siete  un cuore solo.  Un’anima sola.            Una carne sola.                     Come il bambino,  che nasce.

 

 

 

 

 

 

 

Lettera di Dio agli sposi. Pdf.    (Clicca sulla riga) 

Il Matrimonio. Pdf.    (Clicca sulla riga)

 

 

 

 

 

 

 

Catechismo  della Chiesa cattolica  per bambini.

 

Concetti di base,  spiegati  in modo  semplice e chiaro,  adatto ai bambini e ai ragazzi.  

Per i genitori e  per i catechisti.

 

 

 

 Autore.  Testo originale  di  Maria Grazia Vallorani,  consacrata  dell’Ordo Virginum  e psicologo-psicoterapeuta. 

 

Testo riproducibile, con l’obbligo di citare l’autore.  Vietata la pubblicazione a fini di lucro.

 

 

Formare alla carità

Formare alla carità.

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Dobbiamo fare quello che faceva GesùGesù incontrava i malati, le persone sole, tristi, povere,  per consolarle per sollevarle, per sanarle. Senza l’incontro con il povero e  il malato, la fede non è fede.   E’  regola, è abitudine, è apparenza, è compromesso. Senza l’incontro con il povero e il malato, il Signore non passa. 

Se  chi soffre  si sente accolto in modo gratuito, sincero, senza averlo chiesto, sente che veramente  lo sta cercando Dio. Perché è Dio che parte per primo. È Dio che ama per primo. E noi lo dobbiamo testimoniare così. Non si deve aspettare che il malato ci chiama.  Lui non lo fa per non sentirsi dire  di no.  Per questo dobbiamo andare noi a cercarlo, dobbiamo decidere noi di andare a trovarlo.

 

Andare a due a due, come gli apostoli, in segno di comunità, per aiutarsi. Due adulti o due giovani che possono prendere  in adozione un malato, che seguono, che custodiscono, come un fratello. Dobbiamo fargli sentire che  lui è nel nostro pensiero, è nel nostro cuore. Deve sperimentare che il suo dolore è prezioso, è la nostra ricchezza, è il nostro tesoro,  è  Dio tra di noi.

Chi sta per morire    in particolare, deve sentire, deve vedere, che la comunità è presente. Non può morire senza l’abbraccio di qualcuno. Non può morire senza qualcuno che gli porta Dio, che gli parla di Dio, che lo prepara all’incontro con Dio. Non si possono far morire le persone senza sacramenti, senza un sacerdote,  senza la confessione e l’estrema unzione, che aiuti, sostenga nel dolore, nella angoscia per la malattia e per la morte.  

 

Bisogna impostare una rete, un sistema che accolga e dia priorità a questo. Bisogna pensarci prima.

Siamo bravissimi a organizzare funerali, siamo presenti tutti ai funerali. Dopo la morte. Ma conta esserci prima. Prima la persona è viva, prima possiamo fare ancora qualcosa. Possiamo essere con lei,  Chiesa, uniti, per  portarla  in Paradiso. 

 

 

 

 

 

 

 

La Comunione

Eucarestia o Comunione.

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L’ Eucaristia   è un sacramento.  Che si può fare tante volte.    Eucaristia è  rendere grazie al Padre,  per il dono di Gesù.      Comunione.  Unione con  Gesù,   vivo e vero,  nell’ostia consacrata.

 

Liturgia dell’eucarestia  (Messa).

Liturgia della parola.     

 È la parola di Dio,  e la parola di Gesù.  Che ti parla,  che ti fa capire,  che ti spiega.   img012 (3)   Da sentire,   anche con il cuore.

È come quando,  prima conosci  quello che una persona,   ha scritto,  ha detto, ha fatto.    E poi la incontri,  dal vivo.     È  come un antipasto,  in un pranzo.   C’è la prima portata,   la seconda .   Ma il piatto forte, viene dopo.     È come un annuncio di un maggiordomo.  Ti dice chi sta per arrivare,   ti dice chi è, che cosa fa, perché.  Te lo presenta.   Ma poi arriva lui, in persona.

 

 

Liturgia eucaristica.

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Prima le parole, ora ci sono i fatti.   Il sacerdote,  con le sue mani consacrate,  invoca  Dio Padre,  e lo prega di mandare il suo Spirito,  per santificare il pane e il vino.    E comincia il miracolo.    Lo Spirito Santo viene e porta Gesù. 

 

 

 

 rosari54E Gesù viene.   Viene veramente in quel momento  e  in quel posto.  Viene, e nella consacrazione,  soffre di nuovo, muore di nuovo.   Si rinnova,  si ripete,  diventa vera  e viva,  la sua passione, e morte.   E tu, in quel momento,  sei li davanti a quella croce. E succede tutto quello che è successo allora.     

È il sacrificio del Figlio di Dio,  che offre se stesso al Padre,  per salvarci dal male e dalla morte. Davanti al sangue del Figlio di Dio, versato sulla croce per  te,  si scuote la terra,  trema l’universo.  Si apre il cielo. Si spalanca il cielo.   E tutto il Paradiso è ora li,  davanti a te. Sopra di te. Ancora.  Ora.  E ci sta il Padre e lo Spirito Santo.    Scende la grazia di Dio,  si riversa la grazia di Dio sulla terra e su di te.  Ancora. Ora.    E, come allora si sono aperti i sepolcri e risorgevano i morti,  così  le anime del Purgatorio, vengono liberate,  e  subito volano in Paradiso.    E sopra di te e con te,  ci sono gli angeli e i santi che cantano e lodano il Padre.   Ancora. Ora.                

 

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È quel corpo donato.   È quel sangue che esce dal suo costato, che diventa corpo e sangue.

È il sangue e l’acqua  che escono dal suo cuore.    È il suo cuore,  in carne e in sangue,  che viene.   E si incarna nel pane e nel vino.

 

 

 

 

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È Gesù che cambia quel pane e quel vino,  e li fa diventare,  il suo corpo e il suo sangue.  È Gesù che,  nel sacerdote e con il sacerdote,   rende grazie al Padre,   li benedice,  e dice ancora:  Questo è il mio corpo, prendete e mangiate.  Questo è il mio sangue dell’alleanza,  versato per voi.    Che ti salva.    È  l’alleanza,  che ti unisce a Dio Padre.

 

 

 

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E il pane e il vino è cambiato.   È cambiata la sostanza,      la parte di dentro,    ed è rimasta  uguale la parte di fuori,   quella che si vede.     Vedi la stessa cosa,  ma non è più quella.    È diventata un’altra cosa.

 

È come un regalo, che è stato incartato.   Dentro è cambiato il regalo,   ma la carta che si vede fuori, è la stessa.  È come una persona, che ha un vestito.  È cambiata la persona, ma il vestito è rimasto lo stesso.    È come un computer.  Dentro è stato cambiato tutto il programma, ma fuori è sempre lo stesso.   È come un dolce.   Fuori  ha la stessa forma,   lo stesso colore,   lo stesso sapore.    Ma quello che c’è dentro,  è un altro cibo.

 

 

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E quello che c’è dentro ora,  è una sostanza.   Non è una ipotesi, un pensiero, un’idea.   È una cosa vera, reale, sostanziale.  Presente e attuale.     È il corpo e il sangue,   l’anima  e  la divinità  di Gesù.   Risorto e intero.   E vivo e vero.

 

 

 

 

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È un Dio vivo e vero,  che viene per te.    E viene in te.    Per stare con te.  Per unirsi a te.     Per questo si chiama comunione.    Che significa  unione – con.         È la tua unione  con Gesù.   Con Dio vivo e vero.        E con il Figlio,   viene  il Padre.    E dimorano in te,       e tu in loro.    Pensa, sei  in loro,   e loro sono in te.         E tu non sei più quello di prima.     Sei diventato,  Tempio di Dio.

 

 

 

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Non sei unito solo a Gesù.    Gesù ti unisce anche,  a tutti quelli che sono uniti a lui.

E tu,   come un chicco di grano,  insieme agli altri chicchi,      diventi pane.    E tu, come un chicco di uva,  insieme agli altri chicchi,   diventi vino.    Diventi una cosa sola con loro,   in Gesù.     Nel corpo mistico di Gesù.

 

 

 

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Una cosa sola con la chiesa terrestre.

 E con la chiesa celeste.

 

 

 

 

 

 

Eucarestia o Comunione. Pdf.  (Clicca sulla riga)

 

 

 

 

 

Ordine sacro

Ordine sacro.

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L’Ordine  Sacro  è     il sacramento del ministero apostolico.    E’ il sacramento  che  ordina un uomo,  ministro di Dio,   per  continuare  la missione di Gesù,   affidata agli apostoli.

 

 

 Elezione.

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 Dio ti ha scelto.   Dio ti ha eletto, prediletto,  da prima del mondo. Ti ha chiamato, santificato, da prima del mondo.

È Gesù  che ti viene a cercare.    Come gli apostoli.  Ti incontra,   mette i suoi occhi nei tuoi,   il suo cuore nel tuo.    E ti chiama per nome.   E dice anche a  te:   Seguimi !

Ora  il Vescovo,   ti chiede  la risposta.    E la tua risposta risuona nella terra e nei cieli.    Si, vengo Signore,  a fare la tua volontà.   Si, ad annunciare la tua salvezza.    Si, ad amministrare i tuoi sacramenti.    Si, a pregare il Padre.   Con te, in te, per te.   E come te.

 

 

 

Imposizione delle mani.

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Come nella Pentecoste.     È Gesù  che ha dato lo Spirito Santo,   agli apostoli.   Dopo che è risorto,      ha alitato su di loro il suo Spirito. Lo ha effuso su di loro.      E lo Spirito Santo è venuto a posarsi sul loro capo.   E come loro lo hanno ricevuto,  così solo loro,   lo possono passare a te.

Il vescovo e i sacerdoti,    i successori degli apostoli,    ti impongono le loro mani  sul tuo capo.   Ti passano lo Spirito Santo,  che è sceso sul loro capo.   E anche  sul tuo,  discende la fiamma di fuoco della Pentecoste.

In quella fiamma,    ci sono le mani del Padre e del Figlio.   Le mani di Dio,  sul tuo capo.       E dicono:  “Tu mi appartieni”.   Tu stai sotto la protezione delle mie mani.   Tu stai sotto la protezione del mio cuore.   Tu sei custodito nel cavo delle mie mani.  Rimani nello spazio delle mie mani,   e dammi le tue.”

 

 

Preghiera di consacrazione.

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Il Vescovo invoca lo Spirito Santo su di te.   E lo Spirito Santo viene,   e ti consacra.   Ti fa sacro.  Dedicato a Dio.  Riservato a Dio. Di Dio.    Ordinato di Dio.  Incardinato in Dio.

 

 

Vestizione.

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Le vesti   segnano, indicano,  annunciano quello che è avvenuto dentro di te.   Lo rendono visibile.  Tu sei un presbitero.  Ministro di Dio. Sacerdote di Dio.

 

 

 

Unzione crismale

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Ora il Vescovo unge con l’olio crismale le tue mani.  Dio Padre unge te,   con lo Spirito Santo,  e ti fa diventare conforme a Gesù.  Lo Spirito Santo  tocca il palmo delle tue mani,   e imprime, sigilla, incide,  le mani di Gesù.   Diventano le palme delle mani di Gesù risorto, con le ferite.    Diventano il cavo dove risiede il cuore di Gesù,  trafitto.   Diventano il posto dove Gesù rinnova il suo corpo e il suo sangue,  risorto.  Diventano le mani di Gesù, che te lo donano.

 

 

 

Consegna del’ostia e  del vino con il  calice e la patena.

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Il Vescovo ti consegna il pane e il vino. Ora sei pronto al sacrificio eucaristico.   Ma anche  la tua vita deve diventare un sacrificio eucaristico.   

 

E anche tu devi diventare come Gesù.

 

 

Come Gesù.

Sacerdote.

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Gesù   è il primo, l’unico,   grande sacerdote.    È il ponte    tra Dio e il suo popolo.    Quello che lo unisce al suo Dio. Quello che lo aiuta a lodarlo e ad amarlo.  E tu lo sei,           in lui.

 

 

Ministro.

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Gesù è   l’unico è il vero ministro del culto.     È lui che nell’eucarestia,    cambia il pane e il vino.     È lui che        nella confessione,   rimette i peccati.    È lui che celebra          i sacramenti.    È lui che ti salva.    Tu lo rappresenti.       Tu gli dai le tue mani,   il tuo volto,  il tuo cuore.    Che devono far trasparire,   il suo.

 

Maestro.

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Gesù è l’unico, il solo, il vero Maestro.  Non ce ne sono altri.   Anche tu lo sei, solo se sei in lui,  con lui, e come lui.  Se è il tuo maestro.  Se metti in pratica quello che dice.  Diventi esempio vivo. Gesù vivo.   E ti seguono.   Perché seguono lui,  in te.

 

 

Pastore.

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Gesù è  l’unico e il solo pastore.   Non ce ne sono altri.         Se lo  ami,   solo se lo ami,    puoi pascere le sue pecore.  Insieme a lui, puoi prenderti cura dei suoi agnelli.      Ti fai aiutare da lui,    a non perderli.    Insieme a lui li vai a ritrovare.   E a salvare.

 

 

Padre.

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Uno solo   è il Padre che è nei cieli,   Dio Padre.      Solo il Figlio lo conosce.     Solo in Gesù,     puoi diventare anche tu    padre di tanti figli.      Di tutti i figli che Dio,    ti ha dato da custodire.     Con i suoi occhi li guardi.  Con le sue braccia li consoli.    Con il suo cuore, li ami.

 

Guida.

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Gesù è l’unica, vera guida.   Non andare dietro a falsi profeti.   Non far contare altri,  più di Gesù.   Non li mettere davanti a Gesù.   Al posto di Gesù.  Prima di Gesù.      Se hai Gesù come unica guida,     diventi guida  anche per gli altri.           Lo sentono che quello che li guida,   è Gesù, dentro di te.  Più forte di te.  Più importante di te.   E ti seguono. Perché seguono lui.

Servo.

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Gesù era Dio.   Ma si è fatto servo di tutti.  Per portare Dio a tutti.   Per insegnare dove sta Dio. Lo rappresenti,  se scendi dal tuo piedistallo.  Se scendi dal tuo trono.   Se diventi piccolo,   tra i piccoli. Povero, tra i poveri. Semplice, tra i semplici.   Stare con loro, tra di loro. Andare da loro. Non lasciarli soli.  Condividere con loro la fatica, i timori, il cuore.   Per servire Dio,   che si trova in loro.  E ti aspetta in loro.

In preghiera

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Gesù ha insegnato a pregare.   In solitudine pregava il Padre.   Parlava con il Padre.  Gli apriva  il cuore.  Lo amava.     Insieme a lui lo puoi fare,   con lui lo puoi vivere.    Da lui ti fai aiutare.    Se lo incontri  il Padre,   il tuo volto si rispecchia  nel suo.  E il suo,   si rispecchia nel tuo.    E ti rimane impresso,   anche quando hai finito di pregare.      E chi ti incontra,   guardando   il tuo volto,    potrà dire:  Ho incontrato Dio.

 

 

Apostolo

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È Gesù,  che ti manda a continuare la missione che gli ha dato il Padre.  Salvare il mondo.  Salvare i suoi figli  dal male, dal peccato e dalla morte.   E tu, come gli apostoli,  vai.

A portargli il Salvatore.   Il Figlio di Dio  che li libera dal male,    e gli rimette tutti i peccati.      A portargli Gesù risorto,  che gli da la vita eterna. E li riporta al Padre.

E  sei  apostolo.   Sei testimone.  Sei annuncio vivo.

 

Solo se tu sei con  Gesù,   in lui e come lui,    e lo Spirito Santo è con te,    gli altri ti ascoltano.   Ti capiscono.  Ti sentono.      E i loro cuori si aprono.  E ti seguono.

 

 

 

 

 

 

 Sacramento Ordine sacro. Pdf.   ( Clicca sulla riga)   

 

 

 

 

 

L’ annuncio

  Annuncio degli adulti agli adulti

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 Gli adulti e i giovani nel gruppo della catechesi si sono formati. Hanno fatto esperienza di Dio, lo hanno vissuto insieme,  nella parola, nella vita e nei sacramenti. Ora sono diventati a loro volta innamorati di Dio. Ora lo Spirito Santo riempie anche il loro cuore e trabocca e si espande al di fuori e passa agli altri. E annuncia il Signore.   È lo Spirito Santo che lo annuncia attraverso di noi. Noi siamo il ponte, i piedi, le braccia, le mani, la voce, il cuore, ma è lui che parla di Dio agli altri cuori. È lui che lo annuncia. È lui che lo rivela. È lui che lo testimonia.

Cosa possiamo fare per essere ponte?  Come ci ha  detto Gesù. Come faceva lui. 

 

Con la propria vita.

Se non s’incarna nella mia vita, lo Spirito Santo non è mai entrato. Se non diventa fatto, opera, azione, non è mai passato. La gente guarda quello che faccio e come lo faccio. Quello che faccio, è la prova del nove della fede. È la verifica, è la conseguenza della presenza reale di Dio. Fare come Gesù. Decidere, scegliere, agire, come Gesù, veramente, concretamente, totalmente. Se non ci sono i fatti, le parole rimangono vuote e anche il cuore mio e degli altri. Non toccano il cuore mio e degli altri. Rovinano il cuore mio e degli altri.

 

 Insieme.

Da solo non ce la faccio. Almeno in due, perché due sono i testimoni che garantiscono una verità. In due ci si aiuta, ci si confronta, ci si sostiene. Meglio in gruppo, come comunità, come popolo di Dio, come Chiesa.  Insieme a  un sacerdote o di un  religioso. Insieme e  sostenuti dalla  chiesa locale e  diocesana.   Andare insieme per le strade, in mezzo alla gente, come Gesù con gli apostoli.

 

 Uniti.

Amarsi veramente, aiutarsi veramente. Come figli dello stesso Padre, come fratelli della stessa famiglia di Dio. Condividere la fatica, il dolore, le difficoltà. È l’amore tra di noi,  che ci fa riconoscere discepoli di Cristo. È l’amore, l’unione, la compassione tra di noi, che ci fa annunciare Gesù Cristo. Allora annunciamo il corpo mistico, ripieno dello Spirito Santo.  Allora la gente che ci guarda, si sentirà attratta dalla realtà che viviamo. Perché vede in quella realtà una dimensione divina. Perché sente in quella realtà,  la presenza viva di Gesù Cristo risorto,  che  attrae a sé  tutte le cose. È lui che la chiama, è lui che la accoglie, è lui che la ama.

 

 A fare.

Insieme a fare quello che faceva Gesù. Ad annunciare la salvezza agli ultimi, ai più piccoli, ai più dimenticati. A trovare negli istituti,  i malati che non hanno più nessuno. I bambini dimenticati,  anche dai loro genitori. Gli anziani rifiutati, isolati, accatastati, come se fossero già morti. A trovare carcerati,  che non ricevono  nessuna visita. A difendere chi ha subìto un’ingiustizia. A casa delle persone sole, abbandonate. Negli ospedali a trovare quelli che non hanno nessuno che li aiuta. A portare il cibo, vestiti, a persone povere che non li chiedono. A donare alle persone umili,  delle cose che ci appartengono. A  sostenere i bambini disagiati. A prendersi cura dei  bambini  malati. A lottare con forza per la giustizia, la solidarietà e la cura dei poveri, dei deboli e dei malati. Per portare scuole, lavoro, case dignitose, nelle zone emarginate.

 

 Pregare.

Pregare insieme. Come gli apostoli con Gesù. Pregare il Padre con Gesù. Pregare davanti a Gesù Eucaristia. In silenzio. In un silenzio pieno del battito del proprio cuore. In un silenzio dove i battiti di tutti i cuori insieme,  parlano a loro Dio, cantano e danzano insieme, per il loro Dio. Pregare nelle chiese, di notte. Ma anche fuori della chiesa, come segno, come presenza di Dio nel mondo. Nelle spiagge, nelle piazze, nei giardini, nella casa di un malato, nella casa di riposo, nell’istituto per bambini, nelle carceri, nei centri delle donne violentate, nei gruppi degli alcolisti, nelle comunità per tossicodipendenti, nel centro per anziani, nella fabbrica, negli istituti di pena per minori.

 

Portare.

Nei loro modi. Nel loro luoghi, nei loro interessi. Parlare il loro linguaggio, per farsi capire. Come faceva Gesù che usava le parabole e i simboli. Proporre argomenti  di spiritualità,  dimenticati, negati, rifiutati dal mondo.   Come: anima, fede, Dio, Gesù Cristo, vita eterna, paradiso e angeli, dolore e malattia,  amore  e fedeltà, giustizia e dipendenza, verità e falsità, povertà e ricchezza, umiltà e dominio, essenza e apparenza, coppia e matrimonio, castità, vocazione.  Discuterli  insieme  con l’aiuto e l’assistenza di un sacerdote o di un religioso o di un teologo. E poi rivederli  alla luce della parola di Dio. Illuminati dalla parola di Dio. Vivificanti da Dio. Come dono di Dio. 

 

 Presentarli con:

  •  Mostra.    Una mostra di foto o di video su quell’argomento. Una mostra di disegni, pitture, sculture.  Una mostra di poesie scritte su quel tema.

 

  •  Letture.  Un incontro  dove viene proclamata la parola di Dio. Salmi o Vangelo, che si riferiscono a quell’argomento. Nel posto che lo riguarda.  Dove vengono lette poesie sull’amore di Dio. Racconti di fatti della Bibbia. Raccontare i fatti del vecchio testamento, in modo semplice, chiaro e anche con immagini,  in  diapositive proiettate. E poi fare una discussione in gruppo di quello che è stato recepito.

 

  •  Scritti.   Invitare le persone a scrivere una lettera a Dio, sull’argomento proposto.   Invitarle a scriverla  tutte le volte che ne hanno bisogno.   Ad entrare in una relazione vera e concreta con Dio.   Ad aprire il proprio cuore a Dio.  Con una lettera.  Anche  con un diario   dove  scrivere  ogni giorno  a Dio Padre.  Raccontare ogni giorno a lui quello che ci succede nel cuore. Dove mettere tutti i movimenti del cuore per lui, verso di lui, in lui.  Un luogo, un posto, dove ritrovarsi in lui  alla fine del giorno.   Le lettere a Dio possono rimanere private. Ma se qualcuno volesse una risposta o  delle preghiere,  si  può  organizzare una rete di religiosi, religiose,  conventi , consacrati, sacerdoti,  direttori spirituali, che sono disponibili ad accogliere  le  lettere e  a rispondere.  Che sono disponibili a una  paternità e a una maternità spirituale.

 

  • Cineforum .   Con un film su un argomento. Puoi aprire una  discussione in gruppo. Per  capire il significato, i simboli, il messaggio, l’esperienza emotiva individuale e collettiva.

 

  • Teatro.   Proporre uno spettacolo teatrale, con un video , su un argomento della Bibbia o del Vangelo. Vedi: Teatro biblico.  Discutere insieme l’argomento e il messaggio per sé e per il mondo.

 

  •  Gioco.    Andare in un pub e divertirsi in modo semplice spontaneo. Dimostrare come ci si può divertire modo semplice e spontaneo, con giochi semplici, scacchi, dama, shanghai. Senza bere alcolici. Cantare suonare insieme canti simpatici, belli, gioiosi e spontanei. Canti e musica pieni di ritmo, ma anche melodici. Portare le chitarre, violino, tastiera e cantare. Suonare il sottofondo di una poesia con contenuto spirituale profondo, che parla di Dio e con Dio.

 

  • Canto e musica.  Inventare un canto nuovo, con musica nuova, con le parole del Vangelo. Con le parole di una poesia a Dio, con le parole di una preghiera a Dio. Con musica in sintonia con l’esperienza, immersa nell’esperienza dei giovani. Canzoni nuove su musica rock, rap, break dance, anche da danzare. Quel contenuto così, entra, insieme al ritmo, nel cuore.  Entra nella vita concreta. Non si perde.  Non si dimentica più.

 

  •  Danza.   Danzare un nuovo ballo, con movimenti nuovi,  adattati a lodare il Signore. Accompagnati con della musica di un DVD, con contenuto religioso. Inventare una danza nuova, con nuove mosse di gruppo. Muoversi insieme come gruppo. Danzare cantare insieme, un inno di gloria al proprio Dio. Come un gospel. Si può fare anche in una piazza, nei giardini pubblici, i ragazzi che passano, si possono associare. Si può fare in una casa di riposo, e gli anziani possono ballare. Si può fare con i bambini, e insegnargli a lodare con il corpo, con il canto, con la gioia,  il loro Signore. Poi suonare qualcosa insieme.

 

  • Oggetti e libri.  Proporre un luogo fisico fisso o mobile, dove si vendono oggetti religiosi. Un posto,  dedicato a Dio, che parla di Dio.  Statue,  immagini, dipinti, quadri, collane, tutto con soggetti religiosi. Libri, con argomenti spirituali. Un posto dove si possono portare le iniziative.  Proposte di incontri,  proposte delle mostre, proposte di canti e musica religiosa in CD e DVD. Filmati, video, film, con contenuti religiosi. Video delle esperienze fatte dal gruppo. Video  elaborati dal gruppo su alcuni  argomenti di vita concreta. Pubblicità di blog e di twitter del gruppo.

 

  • Blog e internet.   Fare un blog su Internet, in cui si mettono tutte le iniziative e tutte le esperienze del gruppo. Le esperienze spirituali. In cui si propone di fare un cammino, un percorso come il proprio gruppo. In cui si propongono anche altre possibilità con gli altri movimenti. Dove si possono  vedere i video delle esperienze fatte dal gruppo. I video  elaborati dal gruppo su alcuni  argomenti di vita concreta. In cui si spiegano le iniziative più importanti della chiesa e i contenuti più importanti della fede. 

 

  •  Twitter.    Creare un gruppo collegato, organizzato, dove si passano contenuti solo spirituali. Le iniziative del gruppo, della parrocchia. Anche quelli del papa e della Chiesa.

 

  • Internet.   Fare un sito per collegare tutte le iniziative della diocesi sui giovani, per farle conoscere anche a tutti gli altri. Mettere tutto in rete, per confrontarsi, per aiutarsi, per sostenersi, arricchirsi. Creare unità,  nella diversità. Fare un altro sito specifico per gli adulti. Riguardo le famiglie, le coppie, il lavoro, l’immigrazione. Mettere in rete, collegare, riunificare, organizzare, tutte le iniziative riguardanti la solidarietà, la cura della povertà, della malattia, e dell’emarginazione. Per poter riportare anche le notizie più recenti e più importanti al riguardo. E le notizie buone.

 

 

 Celebrare.

Celebrare la messa insieme a tutti quelli che hanno vissuto quella particolare esperienza. Invitarli a incontrare direttamente il Signore. Se possibile anche sul posto. Nel carcere, nella casa di riposo, nell’istituto, nella fabbrica, nella casa del malato, nella comunità, nella casa famiglia, nella palestra. Allora il Signore rimane in quel posto. Il Signore santifica quel posto, quel momento, quei cuori.

 Allora passa  l’annuncio della salvezza incarnata. L’annuncio che il Figlio di Dio è  venuto sulla terra, per salvare tutti gli uomini e riportarli al Padre.