I contenuti della fede.
Dubbi sulla fede.
Non è possibile vivere la fede, basandosi su un catechismo imparato da bambini. Da adulti si ha un altro modo di vedere, di sentire, di concepire le cose. La vita stessa mette alla prova, mette in crisi, demolisce, nega, quello che è stato imparato. Non è possibile continuare a vivere la fede in modo automatico, incosciente, basandosi su abitudini, regole, norme, riti. È importante rivedere la fede in modo maturo, sceglierla in modo libero, viverla in modo responsabile.
Per prima cosa bisogna sgombrare il campo dai dubbi sulla fede, quelli veri, quelli che sono in fondo al cuore, che non si è mai avuto il coraggio di dire. Quelli che disorientano, quelli che non fanno sentire, non fanno capire. Quelli che chiudono il cuore alla parola di Dio. Quelli che ci fanno sopportare la parola di Dio, ma non la fanno entrare veramente. Quelli che ci portano via la parola di Dio, dopo che l’abbiamo sentita. Quelli che impediscono di avvicinarsi alla parola di Dio. Quelli che rifiutano la parola di Dio.
- Che cosa è un Dio? Cosa ci faccio?
- Esiste veramente Dio?
- Chi è Dio?
- Perché Dio fa soffrire?
- Perché Dio ha fatto morire un mio caro?
- Che c’entra Dio con la mia vita?
- Non basto io?
- Non mi basta viverlo nel cuore?
Prima si deve mettere a fuoco l’argomento. Poi insieme si cerca una risposta. Con l’aiuto del Vangelo, della Bibbia, con la parola rivelata, perché solo un Dio può parlare di un Dio. Il sacerdote e il consacrato possono aiutare a trovare degli spunti, dei riferimenti, delle riflessioni.
È fondamentale affrontare questi argomenti con lo Spirito Santo. Mettere lo Spirito Santo al centro, prima, sopra a tutto. Far passare prima lui, delle nostre parole. Far sentire prima lui, delle nostre parole. Lasciare che sia lui a dirci le parole giuste, lasciare che sia lui a parlare per noi, in noi, con noi. Senza lo Spirito Santo, ogni risposta, ogni spiegazione, è vuota, anonima, sterile. Con lo spirito Santo diventa feconda, piena, divina.
Poi è importante il cuore. Se l’altro si sente veramente accettato, accolto, considerato, rispettato, accolto, allora accoglie anche la parola.
Poi bisogna usare il metodo di Gesù. Lui parlava al cuore e lo faceva in modo semplice, chiaro, sintetico, pratico. Usava le parole, gli esempi, i fatti. Così dobbiamo fare noi. Evitare parole difficili, complesse, e estranee. Usare solo parole semplici, comuni, conosciute, anche in dialetto. Usare immagini, esempi concreti, fatti, analogie, rappresentazioni prese dall’esperienza, dalla vita di tutti giorni, dalla natura.
Far venire dal cuore l’emozione cercare di rappresentarla in modo concreto e pratico, come fa un papà con un bambino piccolo. Il padre, se lo vuole aiutare, deve usare il suo linguaggio. Gli fa degli esempi che lui può capire, gli fa dei disegni, glielo indica, glielo ricorda, lo ripete. Lo fa con amore, lo fa con rispetto, lo fa con passione. Lo accompagna, lo sostiene, lo incoraggia. Lo aiuta senza sostituirsi a lui. Aspetta che ci arrivi da solo, perché è una conquista sua, perché solo così la sua risposta diventa autentica e vera. Perché il Signore vuole una risposta autentica e vera.
I contenuti della fede.
Dopo aver ripulito la stanza dai dubbi, è importante fare ordine e mettere le cose al loro posto. È fondamentale capire bene tutte le verità teologali, tutti i contenuti di fede e la loro importanza. Rivederli insieme, approfondirli insieme in modo nuovo, in modo maturo, in modo completo con l’aiuto fondamentale del sacerdote. Per esempio, dobbiamo capire bene che cosa è:
- la Trinità. Il Padre, Il Figlio e lo Spirito Santo.
- il progetto di salvezza di Dio
- l’Eucaristia
- la Messa
- La confessione
- il peccato
- i sacramenti
- il battesimo
- la cresima
- il matrimonio
- l’ordine
- l’unzione degli infermi
- i sacramentali
- cosacrazione
È fondamentale sapere: che cosa succede nella Messa. Che il pane e il vino diventano veramente nella sostanza la carne e il sangue di Gesù. Che avviene per opera dello Spirito Santo, questo fatto straordinario. Il piano di salvezza di Dio Padre nel suo complesso, per poter capire il senso del peccato. L’importanza dell’incarnazione del Figlio di Dio, e della Pasqua, l’Ascensione e la Pentecoste. La sacralità dei sacramenti. Imparare a guardare in prospettiva, verso l’eternità, dalla parte dell’eternità. Imparare a vedere le cose nella loro dimensione vera, dalla parte dell’eternità.
È un’emergenza educativa parlare di Dio, riportare Dio all’uomo. Perché senza Dio, l’uomo è disorientato, disperso, disperato, privato dello scopo, del significato, della sua origine, della sua meta.
Ma l’evangelizzazione è un’emergenza spirituale. È il mandato di Gesù. E’ l’annuncio: Il Figlio di Dio è venuto per salvarti, ha vinto il male e la morte ed è risorto per farti risorgere con Lui, in Lui e per Lui. Ti ha aperto le porte dei cieli per riportarti al Padre. È il progetto del Padre.
È lo Spirito Santo che si espande, si diffonde, parla ai cuori, alle menti, di Dio. Rivela Dio , fa sentire Dio, fa sperimentare Dio. Ti dona Dio. E Dio è tutto.